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"A rimbalzo" con Carlton Myers

Il cestista italiano partecipa, insieme ad altri campioni del basket professionistico degli anni passati, al campionato amatoriale di pallacanestro della Uisp di Rimini della stagione 2012/2013. Tra autografi e agonismo

di Fabrizio Pompei

 

RIMINI - Forse nel prossimo campionato di calcio Uisp giocherà Roberto Baggio. Impossibile? Evidentemente no a giudicare da quello che accade a Rimini nel torneo di basket dell'Unione Italiana Sport Per tutti. Con la canotta dell'Eukanuba Dream Team infatti partecipa al campionato provinciale uno dei più grandi cestisti italiani di sempre: Carlton Myers. Capitano della nazionale vincitrice dell'Europeo del 1999, portabandiera alle Olimpiadi di Sydney, detentore del record di punti messi a segno in una partita, l'ex atleta della Fortitudo si è rimesso in gioco nel campionato amatoriale NBU per la stagione 2012/2013.

Il torneo, che ha preso il via il 15 ottobre, vede la partecipazione di diversi campioni del professionismo di qualche anno fa. Massimiliano Romboli, Gordan Firić, Pierfilippo Rossi, Franco Ferroni, Vrbica Stefanov sono alcuni dei giocatori con un passato nelle serie più alte del basket italiano che ora giocano nelle gare Uisp. Il campionato riminese del resto non è nuovo alla partecipazione di "star" della pallacanestro nazionale e ha già coinvolto nomi come Riva o Meneghin. Molto si deve alla tradizione cestistica della città, residenza di diversi campioni tra i quali, appunto, Myers, cresciuto proprio nelle giovanili locali.

"Quest'anno - spiega Michele Vergoni, responsabile del coordinamento basket Uisp di Rimini - la maggior concentrazione di ex professionisti si spiega anche con le difficoltà economiche di molte squadre di serie C che non garantiscono più uno stipendio. Molti preferiscono giocare gratis in un campionato come quello della Uisp, meno stressante ma comunque di ottimo livello e che spesso richiama più pubblico di quello professionistico, ormai in crisi dopo gli splendori degli ultimi anni". Lo stesso Myers, impegnato nel suo lavoro di agente sportivo di giovani under 18, dà la propria disponibilità alla squadra per un solo giorno a settimana ma nonostante ciò ha disputato quasi tutte le partite.

Non bisogna credere infatti che gli ex campioni giochino con sufficienza o non si impegnino a fondo. "Non ci stanno a perdere, del resto per una vita hanno lottato per la vittoria. Certo, giocano per la squadra e, soprattutto se l'avversario è in difficoltà, non cercano tiri da tre ma mettono piuttosto assist ai compagni. Bisogna poi pensare che non allenandosi costantemente e avendo raggiunto una certa età non sono gli atleti di una volta. Myers non copre più il campo in tre palleggi e, pur conservando la classe di sempre, ammette lui stesso di uscire affaticato dal campo".

Il campionato quest'anno ha una nuova formula che, nello stile NBA, non prevede promozioni né retrocessioni: tra un girone all'italiana su base territoriale, uno per "pari classifica", una fase "ad orologio", e play off vengono disputate anche più di 30 partite. "Si gioca molto, con tante squadre diverse e, per una parte del campionato, di pari grado: un'organizzazione che premia tutti e che garantisce un'ampia partecipazione. Inoltre la presenza dei campioni è uno stimolo in più. Da un lato c'è l'aspetto agonistico, la soddisfazione di poter dire: 'Sono riuscito a fermare Myers'; dall'altro la festa a fine gara tra autografi e foto ricordo".

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